“Lo Sguardo Terapeutico” di Peter Selg – primo titolo di una nuova collana
La pubblicazione de “Lo sguardo terapeutico” di Peter Selg nasce dalla collaborazione fra le “Educazione Waldorf” Edizioni e l’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche. Si tratta del primo volume della collana che porta appunto il nome di “Pedagogia Curativa”, e che vuole proporre, in accordo con l’editore, “contributi per l’approfondimento dei temi fondanti dell’antropologia antroposofica e la creazione di una cultura sociale che permetta un’inclusione autentica, valorizzando le potenzialità e l’unicità di ciascuno”.
La nostra gioia per questa prima pubblicazione si unisce all’entusiasmo ed al ringraziamento all’Editore per la possibilità di rendere disponibile, al pubblico italiano, un testo significativo e prezioso. Peter Selg ci propone, con il suo taglio rigoroso e ricco di citazioni dettagliate e, in parte, inedite per la lingua italiana, un approfondimento metodologico del “modo in cui Steiner osservava i bambini”, cogliendone i risvolti terapeutici intesi come la possibilità – e necessità – per gli insegnanti ed educatori, di trasformare la propria capacità percettiva, rendendola sempre più in grado di cogliere la natura essenziale e profonda dell’altro e, a partire dalla conseguente intima relazione che in un tale sguardo si fonda, riconoscere e sostenere le potenzialità individuali.
Ciò che Rudolf Steiner ha messo in pratica personalmente in quanto ad autoeducazione dello “sguardo”, viene ricostruito attraverso episodi significativi e testimonianze. Proprio attraverso le parole dello stesso Steiner, Selg invita a mettersi realmente su di un cammino di autoeducazione e ampliamento delle proprie capacità percettive, guidati dall’interesse profondo e autentico per il bambino e dalla possibilità di coglierne gli aspetti essenziali in modo dettagliato, autentico, colmo di viva partecipazione interiore. Da questo atteggiamento scaturisce un profondo legame di amore, inteso come forza operante entro la relazione educativa, capace di trasformarla in uno strumento di riconoscimento della più intima natura individuale e nella possibilità di operare in modo concreto a sostegno del dispiegarsi dell’individualità.
Una monografia densa e ricca, che accompagna il lettore entro un percorso che schiude nuove possibilità interpretative, mobili ed adeguate alle domande che, sempre più spesso, i bambini ci portano incontro.
Il volume contiene, infine, una piccola sorpresa: un segnalibro dedicato alla nostra Associazione, su cui compare un acquerello realizzato da Francesca King, che ama raccontare e dipingere i suoi sogni, vive a Capena (RM) e partecipa alla realtà di Casa Loic.
SPAZIO ANNUNCI: ricerca educatori e insegnanti formati in pedagogia curativa e socioterapia
La Scuola Waldorf Sophia di Padova, cerca un insegnate di sostegno per una bambina della futura seconda classe, gli interessati possono scrivere alla mail della segreteria:
La scuola steineriana “Il Raggio” di Bresseo di Teolo (PD) ricerca per l’ a.s. 2021/22 una persona formata in pedagogia curativa. La scuola è situata in uno splendido contesto, immerso nel verde del Parco regionale dei Colli Euganei, nei pressi dell’Abbazia di Praglia, ed accoglie circa 80 bambini dal giardino d’infanzia alla settima classe, con una comunità di famiglie molto attiva; fa parte della Federazione delle scuole Steiner Waldorf in Italia in qualità di ente aggregato. La scuola offre il curriculum completo da piano di studi (euritmia, lavoro del legno…), l’insegnamento di inglese e tedesco, e un progetto di orchestra con gemellaggio internazionale.
La Libera Scuola Steiner-Waldorf Novalis di Zoppè di San Vendemiano -TV- Italia, ricerca un educatore formato in pedagogia curativa con interesse particolare per l’adolescenza, per l’anno 2021-2022.
Per maggiori informazioni sulla scuola, vi invitiamo a visitare il sito internet: http://www.lacruna.it
Gli interessati possono contattare la scuola tramite l’indirizzo di posta elettronica: collegioinsegnanti@lacruna.it
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Sei una scuola, un’associazione o una realtà attiva o interessata alla Pedagogia Curativa e alla Socioterapia e cerchi educatori o insegnanti adeguatamente formati? Inviaci la tua richiesta e la pubblicheremo in questo spazio! Scrivici all’indirizzo infopedagogiacurativa@gmail.com
Bollettino ECCE Link n.34
Il bollettino di dicembre di ECCE (European Co-operation in Anthroposophical Curative Education and Social Therapy), di cui la nostra Associazione è partner, ci propone una retrospettiva del convegno internazionale di Dornach, tratta da un’intervista a Bart Vanmechelen, e un racconto del tempo di preparazione al Natale, vissuto dalla comunità Christophorusgemeenschap (BE).
Ci viene inoltre rivolto un caloroso invito – destinato sopratutto a familiari e genitori di persone dai bisogni specifici – a partecipare al prossimo bollettino, inviando foto e brevi testi che raccontino in modo immediato il proprio vissuto del Natale! Saremo felici se vorrete inviare il vostro contributo a infopedagogiacurativa@gmail.com entro il 28 gennaio!
Clicca su questo link per leggere tutto il bollettino!
L’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche ha una lunga storia, che affonda le sue radici nel 1992, quando giovani entusiasti hanno desiderato unire le proprie forze ed intenti, con lo spirito di creare un impulso al lavoro comune. Fino a pochi anni fa il suo nome veniva raccolto nell’acronimo ALI, che racchiudeva le parole “di lingua italiana”, frutto dell’atmosfera in cui avvenne la sua fondazione. Oggi su queste “ali” vogliamo muoverci verso il futuro, raccogliendo al tempo stesso l’eredità di ciò che è stato. Nelle parole di alcune persone, membri di lunga data dell’Associazione, abbiamo raccolto alcune impressioni lungo il cammino; senza pretesa di essere esaustivi, e auspicando di poter allargare sempre più il cerchio di coloro che vorranno contribuire, pubblichiamo qui alcune testimonianze.
“Erano i primi anni ‘90. Casa Löic era appena nata nel 1989. Esperienze di pedagogia curativa e Socioterapia erano in Italia poche, isolate nella propria fragilità di pionieri. Dalla Svizzera italiana arriva un invito a incontrarsi nella realtà della Stella, scuola di pedagogia curativa a Lugano. Ero in svizzera francese a Clair val, Losanna, impegnato nel Corso di formazione di Educatore in Pedagogia curativa. Partimmo in macchina con il dott. Fulgosi, sulla strada ci siamo fermati a vistare La Motta sul lago Maggiore, un luogo storico per la Pedagogia curativa, fondato da Ita Wegman negli anni trenta. Una realtà invecchiata nella struttura e in quel che vi viveva dentro. Una bella villa sul lago in condizioni di decadenza che accoglieva un gruppo di persone disabili anziane accompagnate da anziani antroposofi, vestiti in modo tradizionale. Ero giovane e ignorante e non immaginavo che avrei incontrato, senza saperlo, alcuni dei ragazzi del Corso di Pedagogia curativa tenuto nel1924 a Dornach da Rudolf Steiner. Arrivati alla Stella eravamo un piccolo gruppo di rappresentanti, più a livello individuale che di realtà sociali, della Pedagogia curativa in Italia e Svizzera italiana. Si sentiva il bisogno di unirsi per dar voce alle iniziative in germe in Italia e già più radicate in Svizzera. Così era nata A.L.I., e questo giustificava il nome, ormai desueto, di Associazione in lingua italiana per la Pedagocia curativa e la Socioterapia antroposofiche. Presto il centro della vita associativa si spostò da Lugano a Roma. Casa Löic a Capena (RM) negli anni novanta, ebbe una crescita stupefacente e divenne il punto di riferimento per le realtà nascenti, in particolare modo nel lavoro con adolescenti e adulti. In pochi anni ha dato vita a un Centro diurno, una Casa famiglia, un Corso di formazione. Poi nella seconda parte del decennio del 2000, impulso ha rallentato la sua corsa, la realtà sociale è entrata in sofferenza dentro e intorno a Casa Löic. Il centro gravitazionale dell’associazione si è spostato verso il nord est e la realtà in crescita e sviluppo dei Girasoli di Trieste. A.L.I. probabilmente nel tempo non è stata in grado di essere la realtà che raccoglieva al suo interno le diverse esperienze che nascevano e si sviluppavano in Italia e nel tempo ha appannato la sua spinta propulsiva. Da alcuni anni sta cercando di rinnovare il suo essere, di poter rappresentare le voci che esistono e operano socialmente e individualmente in Italia. Un rinnovamento anche generazionale è in atto e muove i suoi passi e da i suoi frutti. Alcuni anni fa sono tornato a visitare, con Raffaella Brambilla, La Motta e quale è stato il mio stupore nel trovarmi di fronte alla vecchia Villa ristrutturata, circondata da alcune nuove costruzioni che accolgono piccoli gruppi di giovani con disabilità in percorsi di vita residenziale. Tutto era fresco e vitale, certo con il pericolo di aver perso tanto dell’ impulso iniziale, come sempre si rischia nei rinnovamenti. Nel suo giardino una cappella con le ceneri di Ita Wegman, fondatrice con Steiner della Pedagogia curativa. Con augurio che si trovi sempre le forze di rinnovarci e collegarci con gli impulsi che ci hanno preceduto, a cento anni dalla nascita della Pedagogia curativa e Socioterapia, semi che devono ancora svilupparsi e dare i loro frutti maturi se noi saremo capaci di coltivare e far crescere la pianta.”
Fabrizio Aphel, fondatore e socio di A.L.I., suo presidente per un breve tempo, da poco non più nel suo CdA. Da sempre legato alla realtà di Casa Löic.
“Partecipare alla vita associativa di “ALI” é stato per me un dono bellissimo. Mi ha accompagnata e accolta negli anni in cui lavoravo prima in una piccola comunità per persone disabili adulte, poi in una struttura per persone tossicodipendenti. Non erano iniziative ispirate all’antroposofia, e io soffrivo di un forte senso di isolamento, dell’impossibilità di condividere le ragioni profonde del mio lavoro. Il convegno annuale di ALI era proprio il momento in cui sentivo di potermi aprire, e la mia esperienza era accolta e condivisa da persone con cui avevo in comune ideali di vita. Avevo l’impressione che le persone di cui mi prendevo cura fossero presenti con me in quel luogo dell’anima, e mi è capitato di trovare al mio rientro al lavoro i cambiamenti che avevo atteso per loro. Da allora coltivo un senso di gratitudine verso l’associazione che ha sostenuto e arricchito il mio lavoro e il mio entusiasmo.”
Roberta Tazzioli, tesoriere dell’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche. Responsabile del funzionamento Comunità sociosanitaria La Monda.
“Lavoro a Casa Loic, Centro di Socioterapia antroposofica, da diversi anni. Il mio incontro in questo luogo con persone speciali, a volte difficili ma anche molto geniali, ha determinato il mio cammino di conoscenza, di relazioni e di grandi aspirazioni. Attraverso Casa Loic ho avuto la concreta possibilità di conoscere e di incontrare molte altre interessanti realtà con gli estesi ideali e con altre tanto grandi aspirazioni. Queste realtà vivono e nutrono i propri ideali, progetti e iniziative nel comune incontro nell’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia antroposofiche, portatrice (depositaria) dell’impulso pedagogico e sociale che ha le su radice nel Goetheanum di Dornach. Il momento storico nel quale siamo tutti coinvolti oggi, ci porta a considerare il profondo bisogno di salute per l’umanità e per la terra intera. L’attuale situazione mette in luce il grande compito che ci attende per il futuro: risanare il nostro profondo rapporto con la terra e con gli uomini. La realizzazione di questo grande compito richiede l’impegno e il contributo di tutti, anche di quelli che spesso riteniamo con grandi difficoltà e limitate possibilità. L’esperienza maturata nel lavoro con persone “disabili” mi ha insegnato che anche un semplice sorriso può avere un valore estraordinario se nasce dal profondo del cuore.”
Anibal Comparin, Segretario dell’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche. Dal 2013 Coordinatore del lavoro educativo e di Socioterapia a Casa Löic.
“Il mio rapporto con l’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche risale ai primi anni ‘90, quando iniziavo la mia formazione e la pratica professionale sul campo. Allora e per molti anni seguenti l’associazione organizzava un appuntamento annuale che rappresentava un momento di incontro molto speciale, qualcosa di più di un semplice convegno: era davvero una condivisione di esperienze. Ci accomunava la partecipazione alla vita di persone fragili, sia come educatori che come genitori. La fragilità richiede in chi l’accompagna un impegno faticoso e dall’esterno può sembrare solo una via di sofferenza e sacrifici; invece proprio in quegli incontri emergeva la forza che permetteva di trasformare quella sofferenza in entusiasmo, in vitalità, in impulsi di cambiamento. Condividere esperienze così forti faceva sempre nascere nuove idee, nuove iniziative, nuove forze per affrontare le difficoltà. Anche oggi, quando riusciamo a creare condizioni di incontro, possiamo sempre assistere a questa trasformazione : ciò che appare come un limite può liberare forze nuove.”
Sara Colonna, Presidente dell’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche. Coordinatrice Comunità sociosanitaria La Monda.
Circa dieci anni fa, un gruppo di pedagogisti curativi operanti in diverse realtà scolastiche sparse un po’ in tutta Italia, si incontrava a Bologna con l’impulso di mettere insieme le proprie forze, unire le proprie volontà e dare vita a un piccolo cuore pulsante dove, attraverso lo studio, il dialogo, la relazione ci si potesse collegare l’uno all’altro, raccontandosi e riconoscendosi in un cammino verso un ideale comune. Da quel primo, timido incontro siamo usciti tenendo nel cuore la gioia del sentirsi insieme e la speranza che da questo piccolo seme potesse nascere un germoglio. Piano piano abbiamo cercato di capire in quale scuole fosse presente almeno un pedagogista curativo ed è nato un piccolo coordinamento nazionale che ha iniziato ad incontrarsi con entusiasmo. In quel periodo “ALI” era per molti di noi pedagoghi un organismo totalmente sconosciuto e nello stesso tempo l’Associazione stessa non aveva percezione della Pedagogia Curativa all’interno delle scuole, così grazie ad un grande lavoro coordinato da Raffaella Brambilla, si è giunti nel gennaio 2014 ad un primo Convegno di Pedagogia Curativa e Socioterapia abbinato al convegno multidisciplinare della SIMA. La partecipazione è stata ampia: realtà di socioterapia, di pedagogia curativa e rappresentanti delle diverse terapie si sono raccontati e conosciuti portando l’uno all’altro interessanti spunti di riflessione. Da lì è nata la collaborazione con l’Associazione e ha preso avvio un intenso dialogo sullo stato di salute del movimento di Socioterapia e Pedagogia Curativa in Italia. Ogni realtà portava in sé una diversa consapevolezza in merito alle proprie fragilità e ai propri punti di forza, ma emergeva un impulso nuovo con una chiara domanda di rappresentatività indirizzata all’Associazione Italiana, vissuta e pensata come possibilità di luogo che accoglie l’impulso della Pedagogia Curativa e della Socioterapia. Questo richiedeva la capacità di trasformare un’esperienza per rispondere alla domanda del tempo e ciò poteva avvenire solo se ognuno portava in sé, responsabilmente, la volontà del cambiamento. Così è iniziato il mio impegno nell’Associazione, in un continuo respiro tra il dare e il ricevere: dare tempo, impegno, partecipazione, pensiero e nello stesso tempo sentirsi nutrita da questa esperienza di profonda condivisione di esperienze, aneliti e speranze. Ora come allora siamo stati chiamati ad assumerci l’impegno di un rinnovamento e di una nuova trasformazione. Ci guida l’intento comune a nutrire spazi, momenti e luoghi di approfondimento e condivisione, dove sapere ed esperienza si incontrino per creare qualcosa di nuovo, nella convinzione che sostenere la possibilità di un ampliamento dello sguardo possa diventare un aiuto all’umanità, sempre più minacciata.
Lucy Battistuzzi, membro del CdA dell’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche. Attiva nella Pedagogia Curativa presso la Scuola “Novalis” di Conegliano.
Una luce di speranza
di Katia Delpiano, Associazione I Girasoli, Trieste
Si è concluso l’anno 2020. Come lo ricorderemo? Alle nostre spalle i mesi di isolamento, le famiglie separate, i protocolli da rispettare, la paura del domani, le incertezze, la confusione. Il buio. Ma quando lavori nella socio-terapia non ti puoi smarrire nell’oscurità. Le feste religiose ci hanno accompagnato , donandoci fiducia e speranza nell’avvenire. Questo periodo così difficile è stato anche un’opportunità per poter sentire ancora più profondamente il legame con queste feste.
La nostra comunità I Girasoli si trova in un piccolo paesino dell’altipiano carsico a circa 10 km dal centro di Trieste. La casa che ospita i ragazzi speciali e gli educatori che lavorano con loro è immersa in un bosco.
Nei mesi di novembre e dicembre, quando la terra si raccoglie e le giornate si fanno sempre più buie, abbiamo bisogno di trovare una luce.
Durante la festa di San Martino ognuno ha realizzato la sua lanterna, di carta o di vetro. Nel tardo pomeriggio abbiamo attraversato il nostro bosco con le lanterne accese cantando: ” San martino cavaliere ti ringrazio per la luce, che per strada ci conduce e ci illumina il cammin“.
Dopo la festa di San Martino abbiamo accolto questa luce nel nostro cuore per prepararci al periodo dell’Avvento. Tutte le mattine ci siamo esercitati nell’osservazione del presepe, notando come ogni settimana si aggiungeva un elemento: prima i minerali, poi il muschio, le pecorelle, il bue e l’asinello e infine l’uomo. Ma che gioia è stata attraversare la spirale dell’Avvento. Quest’anno oltre i canti natalizi abbiamo scelto di recitare Il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi in lingua latina in segno di gratitudine a tutto il creato: “Laudate et benedicete mi’ Signore’ et ringratiate et serviateli cum grande humilitate”
Il 13 dicembre una delle ospiti più giovani della nostra comunità, in veste di Santa Lucia, e seguita da due compagne, vestite da angeli, ha visitato tutti i laboratori donando dei buoni biscotti e una candela in segno di speranza. Il canto cher la accompagnava era il seguente:“Though long may be the night , hope she is bringing, Hear now the maid in white, silently winging, Hushed wonder in the air, Lights glowing in her hair, santa Lucia Santa Lucia!”
Poco prima del 25 dicembre un piccolo gruppo di ragazzi si è preparato alla rappresentazione dell’Annunciazione e della nascita del bambino Gesù. Ecco il giorno tanto atteso. Un coro di angeli annuncia la sua nascita:”Gloria in excelsis Deo”
Ora la luce illumina la umile stalla e appare una stella luminosa sopra di essa. E’ la stella che farà da guida ai tre Re Magi.
Con l’arrivo dei tre Re Magi si è concluso quest’anno così particolare. In questi mesi abbiamo cercato di superare la paura del buio della nostra epoca attraverso la celebrazione delle festività religiose della terra.
Che questa immagine di luce e speranza possa fiorire anche in tutti voi lettori ed esservi da guida.
Sei una scuola, un’associazione o una realtà attiva nella Pedagogia Curativa e Socioterapia? Vuoi condividere un’esperienza, un’iniziativa, un racconto? Saremo felici di ricevere il tuo contributo! Scrivici all’indirizzo infopedagogiacurativa@gmail.com
Le conferenze del convegno di Dornach “Educazione – Sempre!” sono disponibili online (e in Italiano!)
Sono accessibili online le registrazioni delle conferenze tenutesi durante il convegno internazionale “Educazione – sempre!”, lo scorso ottobre a Dornach. Cliccando il link che segue, potrete accedere a tutti i contenuti, tradotti simultaneamente in italiano. E’ richiesto un contributo libero, destinato a sostenere le attività del Council.
Le conferenze disponibili sono:
Interventi di apertura, con Bart Vanmechelen & Jan Goeschel
Sonja Zausch “Il mio corpo quale spazio di evoluzione”
Florian Osswald “Diventare umani, un percorso evolutivo durante tutta la vita”
Annette Pichler “Educazione come spazio di risonanza per la crescita individuale e collettiva”
Mariano Kasanetz “Ricollegarsi alla domanda fondamentale – un modo per santificare la vocazione”
LA SEMPLICITÀ DELLO SGUARDO – incontro Zoom con Marcus Fingerle
Per comprendere i bambini dobbiamo fermarci a guardarli
L’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e Socioterapia Antroposofiche vi invita a un nuovo incontro su piattaforma Zoom, volto ad approfondire temi che ci stanno a cuore, suscitare riflessioni e creare momenti di condivisione.
L’incontro è aperto a genitori, educatori, insegnanti, terapeuti, medici e tutti coloro che sono interessati.
Sabato 21 Novembre ore 15:30
Ore 15:30 inizio del collegamento su piattaforma Zoom
Ore 15:45 apertura a cura di Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e Socioterapia Antroposofiche
Ore 16:00 “La semplicità dello sguardo” intervento a cura di Marcus Fingerle, docente di storia e filosofia, specializzato in Pedagogia Curativa presso l’Università della Scienza dello Spirito di Dornach (CH)
Ore 17:20 spazio per le domande
Nell’attività educativa ci troviamo spesso a voler controllare le manifestazioni del bambino che più ci disturbano e perdiamo di vista il bambino stesso.
“Il modo migliore per controllare gli altri è incoraggiarli a fare di testa loro. Allora saranno sotto controllo nel senso più ampio della parola. Date alla vostra pecora o vacca un ampio, spazioso pascolo: è il modo migliore per controllarla. Così è anche con le persone: per prima cosa lasciate che facciano ciò che vogliono, e osservatele. Ecco la migliore politica. Ignorarle non va bene; è proprio la peggiore politica. La seconda peggiore politica dopo questa è tentare di controllarle. La migliore è starle a guardare, osservarle e basta, senza tentare di controllarle. Lo stesso vale anche per voi stessi.” (Shunryu Suzuki-roshi)
“…non c’è nulla di più affascinante, per colui che è iniziato ai misteri dello spirito, che osservare un bambino. Quando lo si osserva non si impara a conoscere la terra, si impara a conoscere il cielo. Nei così detti bambini perbene ciò è meno evidente … nei bambini che al contrario si comportano veramente come furie e che gridano a squarciagola mettendo tutti duramente alla prova, si muove lo spirito, naturalmente in modo maldestro … ma ciò non di meno si muove.” (Rudolf Steiner)
“Per la propria autorganizzazione il bambino necessita del fatto che io nel mio mettermi in ascolto, la ritenga possibile” (Henning Köhler)
Per iscrivertial meeting
Inserisci il tuo nome e la tua email nei campi sottostanti, riceverai le credenziali di accesso. Per sostenere le nostre attività e rendere possibile l’organizzazione di ulteriori incontri di approfondimento, ti invitiamo a fare una donazione (a partire da 5 euro!), utilizzando il bottone giallo “donazioni” che trovi qui sotto. Il tuo contributo è prezioso! Ti ricordiamo che puoi ancora rinnovare la tua quota associativa o iscriverti ex novo, scopri come seguendo questo link. È semplice e ti permette di sostenere le nostre attività ed essere parte attiva di una rete nazionale e internazionale a supporto di una rinnovata visione sociale inclusiva, che valorizzi i talenti individuali in tutte le fasce d’età.
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Ti ringraziamo di cuore!
ECCE Link – Riflessioni su passato, presente e futuro
Articolo pubblicato su “ECCE Link” n.33 – bollettino di ECCE (European Cooperation for Curative Education and Social Therapy)
di Luisa Valeria Sapia
Il tempo attuale ci vede coinvolti in un’esperienza che accomuna fortemente tutti gli esseri umani: la presenza della pandemia da Covid-19 e le sue numerose e inevitabili conseguenze che toccano tutti gli ambiti della vita umana. Osservare la situazione da questo punto di vista – la condivisione – ribalta sorprendentemente la prospettiva attuale e il reale vissuto di ognuno di noi. L’esperienza che, infatti, ci accomuna é quella di fragilità, disorientamento, mancanza di una solida base e di un appiglio verso il futuro, ma anche di isolamento (fisico ed animico), difficoltà, incertezza, paura. La dinamica interiore ed esteriore ci appare come una tensione fra polarità estreme e ci ostacola nel poter sperimentare una qualsivoglia condivisione o sentimento di collegamento, lasciandoci soli e profondamente toccati.
Nel lavoro della nostra Associazione abbiamo cercato di dare vita a momenti di riflessione, volti a tessere nuovamente una rete con tutti coloro che si sentono collegati alla Pedagogia Curativa ed alla Socioterapia, proponendo un calendario di incontri su Zoom.
Il primo incontro, svoltosi nel mese di Giugno, ha avuto un titolo emblematico: “La fragilità del presente”. Sperimentiamo il tempo presente come un momento di estrema fragilità, in cui il collegamento con il passato e lo sguardo verso il futuro vacillano; essere nel momento presente é quanto mai difficile, ma é proprio ciò che ci viene richiesto di imparare, “senza alcuna certezza nel futuro”, sviluppando una presenza consapevole, attraverso un continuo processo di autoeducazione. Se, infatti, da un certo punto di vista, la tendenza del momento attuale é di separare e livellare le individualità, ci é richiesto un gesto interiore di cura per preservare e valorizzare l’unicità di ogni essere umano.
L’incontro con le persone dai bisogni specifici porta sempre con sé l’esigenza di sviluppare uno sguardo aperto e l’attitudine a creare uno spazio interrogante, in cui l’altro possa manifestarsi, ed é questo il gesto fondamentale che, nonostante le difficoltà oggettive sempre più grandi, va preservato e coltivato con fiducia. Appare oggi quanto mai vero e urgente ciò che Karl König affermava, e cioè che la pedagogia curativa é un’attitudine umana, che può offrire aiuto e cura laddove l’individualità umana sia sotto attacco: condizione che “é il destino oggi di ogni essere umano”.
Laddove la possibilità di educare sembra ostacolata o compromessa e quella di curare e sviluppare una sana vita sociale un pericolo, la fiducia nelle forze di risanamento dell’infanzia, da una parte, e la cura dei piccoli gesti, dall’altra, appaiono come l’unica strada possibile, per una cura dell’umano in noi, come risuona nelle parole del dott. Leonelli – che hanno ispirato il secondo incontro Zoom – “nella cura dei passaggi sta la nostra umanità”.
Il lavoro nelle scuole e nelle comunità diurne o di vita ha dovuto trasformarsi e lo sta continuamente facendo. La nota dominante e necessaria del distanziamento e della limitazione alla condivisione (di spazi, di oggetti) ha portato a sviluppare nuove modalità, spesso sofferte, in cui sia possibile vivere un’esperienza di calore e riconoscimento, nel tentativo di travalicare le limitazioni fisiche e rivolgersi al nucleo individuale e dunque spirituale dell’altro – tema che farà da filo conduttore per il nostro prossimo incontro zoom di Novembre.
Certo, va osservato che la disabilità rischia di diventare sempre più invisibile e confinata, soffocata da protocolli fin troppo rigidi e regole mutuate da altri contesti, in una situazione globale in cui le disuguaglianze sociali aumentano a dismisura ed evolvono rapidamente. Ci si domanda anche come far fronte alle necessità di bambini e adolescenti, sempre più confinati in spazi (non solo fisici) in cui é difficile trovare nutrimento per la vita dell’anima.
E’ dunque il vissuto di essere alla soglia che ci accomuna come umanità, e ci chiama a dare valore alla cura del piccolo o del piccolissimo, intesi come luminoso distillato di intenti, colmi di forze del cuore.
Vuoi leggere tutto il bollettino ECCE- Link n.33? CLICCA QUI
“Educazione – sempre!” Il Convegno internazionale é anche online!
E’ ormai alle porte il Convegno internazionale di Pedagogia Curativa e Socioterapia
“Educazione – Sempre! Sviluppare ciò che vive in me e muove il mondo”
che si terrà a Dornach dal 5 al 9 ottobre.
In quest’anno eccezionale, sarà possibile prendere parte al convegno anche online! Infatti, le conferenze del mattino ed alcuni laboratori saranno accessibili tramite Zoom, con traduzione simultanea anche in Italiano. E’ possibile iscriversi a tutto il programma offerto online, come anche a momenti selezionati, e saranno disponibili le conferenze registrate. È incoraggiata la partecipazione di gruppi, su base locale.
Questo il programma dettagliato dell’offerta online:
CONFERENZE
Lunedì, 18:00 – 20:00 Apertura, con Bart Vanmechelen & Jan Goeschel
Martedì, 9:00 – 10:30 Sonja Zausch “Il mio corpo quale spazio di evoluzione”
Mercoledì 9:00 – 10:30 Florian Osswald “Diventare umani, un processo in divenire lungo il corso di tutta la vita”
Giovedì 9:00 – 10:30 Annette Pichler “Educazione come spazio di risonanza per la crescita individuale e collettiva”
Venerdì 9:00 – 10:30 Mariano Kasanetz “Riconquistare la domanda – un modo per santificare la vocazione”
Venerdì 11:15 – 12:15 Chiusura
Tutte le conferenze sono disponibili in traduzione simultanea (livestream) in Italiano, e sono seguite da piccoli incontri di gruppo (online) sul tema.
GRUPPI DI LAVORO DISPONIBILI ONLINE
Martedì 11:45 – 12:45
Remko Bakker (EN) – Imparare da ciò che é sconosciuto
Jan Goeschel (EN) – Conversazioni intorno alle conferenze del mattino
Florian Osswald (DE/EN) – La vita come un’occasione per imparare
Reem Mouawad & Sandra Rouhana (EN) – Conosci te stesso: siii buono o diventa buono
June Yu & Richard She (EN/ZH) – Arte sociale per la generazione digitale
Hai Nguyen & Trinh Phan To (EN) – GNH e socioterapia
Giovedì 16:00 – 17:30
Nicole Asis & Joan Sleigh (EN) – Dispiegare le potenzialità individuali attraverso l’incontro empatico
Andrea De La Cruz Barral (EN/ES) – Dar forma al futuro a partire dalle nostre domande
Claudio Jax (DE/EN) – Sostenere i giovani volontari nel loro processo di apprendimento
Ranier Menzel & Claudio Eyer (DE) – Progetto “Imparare dalla vita”
Marcela Almeyda & Myriam Orillo (ES) – Imparare con l’inclusione
Richard Blake (EN) – Esplorare il racconto delle storie online: progetto “My story”
La partecipazione alla parte Online del Convegno si basa sul principio della solidarietà. E’ suggerito un contributo volontario da 10.00 CHF a 200.00 CHF, a seconda della propria situazione economica e della quantità di conferenze o workshop a cui si intende partecipare. Ogni contributo non solo assicura la propria partecipazione, ma sostiene anche le realtà più deboli o impossibilitate ad effettuare pagamenti, nell’intento di rendere il Convegno accessibile a tutti, anche negli attuali tempi difficili e nonostante le numerose restrizioni.
Il vivaio dei talenti – Crowdfunding de “La Monda”
“La Monda” é una realtà di Socioterapia attiva dal 2002 nel promuovere l’inclusione offrendo possibilità di sviluppo individuale e auto realizzazione entro un contesto sociale ampio. Nelle Comunità Residenziali e nel centro diurno sono ospitate persone con diversi tipi di abilità, insieme ai loro accompagnatori e giovani volontari: tutti insieme si prendono cura degli uomini e della terra, coltivata secondo l’Agricoltura Biodinamica, che offre cibo sano e ricco di vita, nutrendo e portando fertilità nel terreno, anziché sfruttarlo ed impoverirlo.
Oggi hanno un sogno: costruire un grande vivaio, che sia non solo uno spazio di formazione nel lavoro realee utile, ma anche un luogo dove coltivare i talenti di ciascuno, perché entrare nel vivo del lavoro biodinamico sulla terra permette di avere una visione ampliata delle connessioni tra micro e macro cosmo, che diventa una vera e propria forza terapeutica, di equilibrio e di benessere: un vero e proprio “vivaio dei talenti”!
E’ un progetto grande e impegnativo, per il quale é stata lanciata una raccolta fondi sulla piattaforma “Rete del dono”.
Sei una realtà che opera nel campo della Socioterapia e Pedagogia Curativa Antroposofiche, e vuoi far conoscere i tuoi progetti? Contattaci! Infopedagogiacurativa@gmail.com
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